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10 regole per la sicurezza dei bambini al mare

Il mare e l’acqua sono una grande passione per grandi e piccini: con l’estate esplosa nella nostra soleggiata penisola sappiamo che le vacanze al mare sono gettonatissime per il benessere di tutta la famiglia. I bambini di solito adorano divertirsi in acqua soprattutto se hanno anche frequentato un corso in piscina o un centro estivo nella lunga e afosa attesa cittadina, della vacanza. Eppure in questo periodo è sempre bene, per non rischiare che la vacanza diventi un periodo di preoccupazione, che i genitori sappiano gestire qualsiasi rischio legato ai bagni al mare, informandosi.

A tal proposito l’associazione Acquatic Education con il patrocinio del Ministero della Salute ha diffuso un decalogo sulla sicurezza in mare e su come i genitori si debbano comportare con i bambini per farli divertire in sicurezza e spensieratezza.

Le 10 regole della sicurezza in acqua

1. Innanzitutto è fondamentale che i bambini sappiano nuotare e quindi portarli, a partire dai 3 anni, ad un corso di nuoto. Saper nuotare infatti non significa mantenersi appena a galla ma, secondo l’Acquatic Education, “Saper nuotare significa spostarsi in acqua con il miglior rendimento possibile e riuscire a galleggiare con facilità rimanendo fermi in un determinato punto. Significa inoltre saper eseguire correttamente la “respirazione” e cioè: inspirazione con la bocca fuori dall’acqua ed espirazione con il viso in acqua facendo le classiche bollicine.” La respirazione in particolare è importantissima e il bambino deve saper prendere confidenza dell’acqua, andando sott’acqua con gli occhi aperti.

2. Ogni bambino ha i suoi tempi di apprendimento dell’acquaticità che vanno rispettati. Il gioco e la prudenza sono alla base di tutto. L’acquaticità si apprende grazie anche alla scoperta dell’acqua insieme ai genitori, divertendosi insieme, facendo, attraverso il gioco, prendere confidenza dell’acqua sul viso.

3. I bambini vanno sempre osservati quando sono in acqua, mai persi di vista, anche quando hanno i braccioli e anche quando in spiaggia c’è il bagnino. Attenzione se poi hanno salvagenti o animaletti gonfiabili che possono portarli lontani dalla riva.

4. A saper nuotare nel modo corretto e saper eventualmente intervenire in caso di rischio di annegamento devono essere anche i genitori. Quindi, quando si è in acqua con i bambini bisogna sempre tenere ben presenti le proprie capacità natatorie.

5. La maggior parte di laghi e dei fiumi non è balneabile: In acque torbide e prive di sorveglianza evitate la balneazione anche se siete nuotatori esperti. Ogni azione genera una conseguenza: non avere comportamenti eccessivi e sii un genitore prudente.

6. Ricordati che l’apnea è pericolosa anche in un metro d’acqua! Fai ammirare i fondali ai tuoi bambini, ma al primo bisogno di respirare digli di riemergere. Nell’apnea utilizza sempre il sistema di coppia: uno in superficie e l’altro si immerge. E utilizza sempre il pallone segnasub!

7. Attendi a dove vi tuffate! Il fondo deve essere libero e la profondità deve essere adatta ad evitare incidenti. Inoltre rispetta l’ambiente acquatico marino: guardare e non toccare. Alcune specie possono essere pericolose!

8. In barca o sul gommone prendi visione delle norme. Indossa e fai indossare il giubbetto salvagente ai bambini. Se avvisti una boa con una bandierina stai almeno a 100m di distanza, significa che c’è un subacqueo in immersione.

9. Attenti allo shock termico che può avvenire quando si è molto accaldati. In tal caso entrare in acqua sempre gradualmente e non tuffandosi di colpo. In ogni caso cercare di evitare le fasce orarie più calde tra le 12 e le 15 e se ci si trova in spiaggia a quell’ora meglio scegliere l’ombra o far bere ogni 20 minuti dell’acqua al bambino.

10. Non entrare in acqua dopo mangiato perché la temperatura corporea di 38 gradi è troppo alta rispetto all’acqua del mare: aspettare 3 ore dopo un pasto completo e 2 ore dopo uno spuntino.

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