rimettersi in forma Berrino

Rinasci con le 5 regole del dott. Berrino

È tempo di rinnovamento, è tempo di leggerezza, lo dice la primavera, la Pasqua appena trascorsa e ce lo ricorda anche un famoso luminare della medicina, il dott. Franco Berrino che ha scritto un libro a quattro mani con Daniel Lumera: “La via della leggerezza”. E tutti vogliamo essere leggeri, sia nel corpo sia nello spirito: il manuale verso la leggerezza del dott. Berrino ci fa visualizzare una grande verità e cioè che per essere leggeri, in forma, snelli e in salute non bastano le diete ma bisogna ritrovare una certa leggerezza psicologica.

Questa leggerezza è totalmente diversa però da quella a cui ci ha abituato la società del consumo e che caratterizza ad esempio lo stile di vita dei millennials che tendono a riempirsi la giornata di molteplici attività, passando da un impegno all’altro sperimentando una falsa sensazione di leggerezza, più vicina alla superficialità.

Non significa rinunciare al nostro modello di vita occidentale consumistico ma entrare maggiormente in contatto con il nostro io per essere effettivamente consapevoli di ciò di cui abbiamo bisogno. Infatti, per raggiungere la leggerezza dell’animo ovvero sentirsi leggeri in quanto felici il consumo smodato di prodotti imposti dalla pubblicità non serve anzi potrebbe essere controproducente. Vediamo perchè.

Sistema obesogeno

Siamo inseriti in un sistema obesogeno, dice Berrino, che ci fa divorare alla velocità della luce qualsiasi cosa: informazioni, relazioni, messaggi, tv, smartphone, una società che ci distrae continuamente e perdiamo la connessione con noi stessi, con ciò che desideriamo veramente. Riportare l’attenzione su noi stessi migliora il nostro metabolismo e fare spazio nella nostra mente ci fa sentire più felici.

Mangio ergo consumo

Mangiare in eccesso è un retaggio del passato: oggi facciamo attività molto più sedentarie che richiedono un minor dispendio di energie. Se continuiamo a mangiare come fossimo ancora dei cacciatori del paleolitico aumenteremo di molto il rischio di diventare obesi.

Consumare cibi industriali low cost

Inoltre, non solo mangiamo troppo ma mangiamo male: troppi cibi industriali a basso costo che ci strizzano l’occhio e con i quali pensiamo di nutrirci in modo economico, un prezzo che però paghiamo altrove, in spese sanitarie, perché si tratta di cibi ad alto contenuto di grassi, sale, zuccheri.

Quindi come fare?

Ecco 5 regole per avvicinarci alla leggerezza mentale, tratte dal libro di Berrino, quello stato d’animo di pienezza e gratitudine nei confronti della vita che ci tiene alla larga da abbuffate in cui cerchiamo di compensare la mancanza di qualcos’ altro, scaricando nel cibo le nostre frustrazioni. Le diete da sole non servono ma vanno accompagnate da un atteggiamento nuovo nei confronti del mondo.

  1.  Ritualità. Rendere rituale un’attività quotidiana significa viverla come un rito, come qualcosa di significativo con cui ci prendiamo cura di noi stessi: impariamo a vivere alcuni gesti come prendere il caffè, una doccia o qualsiasi altro momento per sé con dedizione e lentezza.
  2. Movimento. Il dott. Berrino afferma che il movimento è il terzo pilastro del percorso insieme all’alimentazione corretta e alla cura della nostra mente.
  3. Esperienze. Prediligiamo le esperienze al consumo di prodotti: vivere o regalare un’esperienza al posto di un oggetto ha un valore di gratificazione più profondo e ci fa sentire appagati più a lungo termine, uno stato di benessere che ci tiene alla larga dall’uso compensativo del cibo.
  4. Meditazione. Meditare con lo yoga o con il tai chi è una di quelle cose che diminuisce l’attività de sistema nervoso simpatico e attiva il sistema parasimpatico che riduce lo stato infiammatorio. Alcuni studi dicono che attività come lo yoga e altre attività meditative sono associate a più bassi livelli di colesterolo e LDL.
  5. Perdono. Imparare a perdonare è una delle forme migliori per avvicinarci alla leggerezza permettendo di raggiungere l’equilibrio dal punto di vista fisico, psichico ed emozionale che ci rende liberi dalle dipendenze, come quelle dal cibo che hanno quasi sempre una matrice mentale.
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